Novella "Chichibìo e la gru" Decameron di G. Boccaccio - Attività di manipolazione del testo
Gli esercizi di manipolazione del testo possono essere molteplici.
I ragazzi possono
- inserire nella storia un nuovo personaggio (che abbia una precisa funzione all'interno del sistema) e che racconta una storia: così imparano l'uso del flash-back.
- interrompere la lettura e scrivere un finale alternativo della vicenda
- cominciare la lettura dal secondo capitolo e immaginare un differente incipit.
- trasformare un dialogo in narrazione (e viceversa).
- cambiare focalizzazione: per esempio un fatto raccontato in terza persona, da un estraneo, viene illustrato in prima persona dal protagonista. E così via.
Attività di manipolazione del testo
Novella “Chichibìo e la gru”
dal DECAMERON di G. Boccaccio
Alunna: Francesca De Palo
Classe: Secondo periodo didattico (I Livello)
[...] La mattina dopo Corrado, sveglio già al mattino presto, fece preparare i cavalli, fece montare Chichibìo su un vecchio cavallo e si indirizzarono verso il fiume dove di solito ci sono delle gru.
All’inizio non c’era nessuna gru, il fiume era completamente deserto, passeggiarono per ore senza trovare nulla fin quando Chichibìo cominciò a confessare perché l’ansia e la paura gli stavano mangiando cuore e fiato: < Oh, Messere, devo confessare la mia colpa, ho dato l’altra coscia a una fanciulla per amore> < Oh Chichibìo, Chichibìo, l’amore a voi giovani fa perdere la testa!>.
Chichibìo chiese perdono e Corrado, all’inizio un po' indeciso, alla fine decise di perdonarlo con un po’ di comprensione.
Stavano tornando a casa, quando di colpo Corrado si fermò e di conseguenza fece fermare anche Chichibìo, che gli chiese: <Messere, cosa c’è?>
< Guarda lì> indicò Corrado <una gru con tre zampe!!>.
Sbalorditi si guardarono e scoppiarono in una risata, ancora increduli.
Alunna: Natalia Shnibina
Classe: Secondo periodo didattico (I Livello)
[...]
Al mattino seguente Corrado fece preparare i cavalli. Gustava il suo trionfo e pensava che tortura eseguire per punizione a Chichibìo che si permise di contraddirlo.
Si diressero verso il fiume. Ad ogni passo che faceva il cavallo, Chichibìo sentiva la stretta della morte sul collo.
Giunti a destinazione, Corrado indicò con la mano verso le gru che stavano sulla riva e disse: ”Vedi, brutto disgraziato, la gru ha due zampe e non una!”.
Chichibìo si mise in ginocchio, implorando pietà. Nessun muscolo sul volto di Corrado fece un movimento. Era fermo sulla sua decisione di far pagare il miserevole. Ordinò
venti frustate e mozzò la lingua a Chichibìo, dicendo: ”Così non potrai dire più le bugie!”.
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